
Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968) è stato un poeta italiano, esponente di rilievo dell'ermetismo, un atteggiamento assunto da un gruppo di poeti che rimanda ad una concezione mistica della parola poetica perché fa riferimento alla figura leggendaria e mistica di Ermete Trismegisto (Ermes il tre volte grandissimo), dio delle scienze occulte, proprio per sottolineare la difficoltà di comprensione di questo genere di poesia risalente al periodo ellenistico, al quale erano stati attribuiti testi filosofico-misterici e spirituali del II-III secolo d.C. e che si ispirava all'antica sapienza egizia, celata nell'enigmatico linguaggio dei geroglifici.

Quasimodo ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell'età classica, soprattutto liriche greche, in Oboe sommerso (1932) ed Erato e Apollion (1936) il poeta raggiunge la piena e personale maturità espressiva.

La ricerca della pace interiore è affidata ad un rapporto col divino che è, e resterà successivamente, tormentato, mentre la Sicilia si configura come terra del mito, terra depositaria della cultura greca: non a caso Quasimodo pubblicherà, nel 1940, una notissima traduzione dei Lirici greci.
In particolare, nel libro del 1936 viene celebrato Apollo - il dio del sole ma anche il dio cui sono legate le Muse, e quindi la stessa creazione poetica che è resa dolorosa dalla distanza fisica dell'isola - ed Ulisse, l'esule per eccellenza.
Nel 1959 a Salvatore Quasimodo viene assegnato il premio Nobel per la Letteratura.
Vi consiglio, infine, la lettura di un ottimo libro che raccoglie tutte le poesie dell'autore:
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